MICROCITOSI O MICROCITEMIA?

Avete eseguito un emocromo e vi è stata segnalata una MICROCITOSI, cosa significa?

MICROCITOSI E MICROCITEMIA SONO LA STESSA COSA?

Cominciamo col dire che micro vuol dire piccolo, molto piccolo, quindi in teoria sì, microcitosi e microcitemia hanno in comune il volume ridotto dei globuli rossi.

Ma il volume globulare medio (MCV) si presenta ridotto anche in altre patologie come le infiammatorie croniche e, molto frequentemente, nel caso di carenza di ferro.

NON BASTA QUINDI L’INDICAZIONE DI MICROCITOSI PER RITENERSI MICROCITEMICI!

Perciò prima di allarmarsi recarsi dal proprio medico di base e farsi prescrivere i controlli opportuni.

In caso di necessità riportare a livelli normali i valori di sideremia e ferritina (la proteina che immagazzina il ferro).

Solo dopo aver riequilibrato il bilancio marziale si può intraprendere lo studio per evidenziare una eventuale condizione di portatore di microcitemia.

I MICROCITEMICI POSSONO PRATICARE SPORT?

I microcitemici possono praticare qualsiasi sport, diversi atleti di buon livello lo sono.

Ma non va dimenticata mai la propria condizione, se pur corrispondente solo ad una leggera o leggerissima anemia di origine genetica, variabile da soggetto a soggetto, a seconda del difetto molecolare ereditato.

Di conseguenza, fare attenzione che i valori ematici siano sempre nella norma e, su consiglio del medico curante, fare cicli di vitamina B12 e acido folico, che aiuta il midollo osseo a produrre globuli rossi, per combattere quella certa stanchezza cronica, a cui magari ci si abitua e che dipende dalla difficoltà di ossigenare in maniera omogenea tutti i tessuti. Forse l’unica precauzione da prendere è l’utilizzo di un tempo di recupero un po’ più ampio rispetto alla media.

I globuli rossi microcitemici sono più fragili e vengono distrutti anzitempo dalla milza. Ci sono dei periodi dell’anno, in particolare ai cambi di stagione, in cui se ne perdono di più. In questi periodi,  per superare l’attesa della lunga fase della rigenerazione, sarebbe opportuno evitare stress eccessivi, allenamenti sfrenati e praticare sport con moderazione. Ma anche gli sport sono diversi fra loro e richiedono diversi impegni e sforzi fisici. E’ per questo che per gli sportivi non agonisti, è importante fare visite mediche regolari e seguire i consigli del medico di fiducia.

I MICROCITEMICI NECESSITANO DI CURE?

Il soggetto microcitemico è un individuo sano e come tale non necessita di cure particolari. A volte può avere un po’ di pallore e andare incontro a periodi di astenia. Se questi sintomi si manifestano in modo accentuato è consigliato, dopo un accertamento ematologico di controllo, che il microcitemico si sottoponga ad una terapia con acido folico ed eventualmente, se c’è una documentata necessità, anche ad una terapia con ferro.

Durante la gravidanza la donna microcitemica può andare incontro ad una ulteriore riduzione del valore dell’emoglobina. Sarebbero consigliati alcuni accertamenti mirati al controllo del livello del ferro sierico e del ferro di riserva.

IL MICROCITEMICO PUO’ ASSUMERE FERRO?

Nel soggetto microcitemico i globuli rossi più piccoli trasportano meno ossigeno. E’ noto che la funzione principale dei globuli rossi è proprio quella di trasportare ossigeno a tutte le cellule del corpo, attraverso la proteina emoglobina, che a sua volta contiene il ferro.

In caso di anemia, quando il medico, in seguito all’osservazione del paziente, ha il sospetto che l’emoglobina (Hb) sia scesa sotto determinati valori, essa va valutata analiticamente come pure va valutato il ferro in essa contenuto.

Se i valori analitici dell’Hb e del ferro sono entrambi bassi, le caratteristiche genetico-cliniche di una microcitemia potrebbero essere modificate, se non addirittura accentuate, dalla mancanza di ferro.

In questo caso, il ferro DEVE  essere somministrato al microcitemico in quantità variabili a seconda del parere del medico e delle necessità del momento.